Sai cosa si provaa scoprire che un libro che hai desiderato per quattro decenni in realtà è poco più di un romanzetto rosa? Ti racconto una piccola storia. Quando ero piccola lessi (probabilmente su TV Sorrisi e Canzoni) la notizia dell’uscita di un romanzo, trasposizione attualizzata di un classico della narrativa per ragazze che ovviamente avevo (come milioni nel mondo) adorato. L’avevo desiderato da subito ma non ero mai riuscita a trovarlo. E per tutti questi anni mi è rimasta la curiosità di leggerlo.
Complice la mollezza del periodo festivo ho cercato il libro in rete e l’ho trovato, usato naturalmente (credo che sia fuori catalogo da anni). L’ho comprato. E letto. Purtroppo.
Al di là delle aspettative di una alunna delle scuole elementari, la delusione ha minato la mia autostima di lettrice. Mi ero fatta ingannare da una comunicazione decisamente fuorviante che ha “fermentato” per quasi quattro decenni. Leggendolo finalmente, mi sono accorta che il riferimento al celebre romanzo è pressoché inesistente.
La verità è alla base del marketing
Mi sono però domandata: quanto il marketing di quel libro è stato efficace? Sicuramente è servito a vendere copie e, nel mio caso, anche a distanza di anni (così come leggere la definizione “il suo più bel film” mi ha portato ad acquistare il biglietto del cinema per vedere quella che per me è una lunga puntata di una telenovela).
Posso dirti con certezza che invece è fondamentale veicolare sempre un messaggio veritiero. Meglio affidarsi ad un contenuto semplice, diretto ma sincero che studiare una comunicazione altisonante e di facile appeal ma non aderente alla realtà. Alla lunga i danni di immagine possono diventare pesanti e inarrestabili.
Almeno oggi quella bambina ha imparato che i libri brutti esistono e si possono rivendere. A patto di farlo col marketing giusto.
Raccontami se anche a te è capitato di subire il fascino di una comunicazione che poi si è rivelata poco efficace (almeno con te!).
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